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Il giornalista Raffaele Oriani abbandona Repubblica “perché complice del massacro palestinese”

Il giornalista Raffaele Oriani ha annunciato il suo congedo da Repubblica in segno di protesta contro la linea editoriale del quotidiano.

Il motivo principale della sua decisione riguarda la preoccupante sottovalutazione mediatica della situazione attuale a Gaza. Va inoltre evidenziato il fatto che Repubblica è l’unica testata italiana ad aver stipulato un accordo di 12 pagine con Israele, il quale impedisce la comunicazione con i palestinesi nella Striscia di Gaza senza l’approvazione preventiva dell’esercito israeliano. Questo accordo solleva questioni etiche significative secondo il giornalista.

Nella sua lettera di congedo, Oriani ha espresso il suo disappunto per la reticenza di gran parte della stampa europea, incluso Repubblica, nell’affrontare adeguatamente la tragedia in corso a Gaza. Ha sottolineato come la strage si stia consumando sotto gli occhi di tutti, definendola una “piena di violenza” che è riduttivo chiamare semplicemente “guerra“. Il giornalista ha insistito sul fatto che la situazione non è legata solo a questioni geopolitiche tra Israele e Palestina, ma riflette piuttosto i limiti etici della nostra società.

Oriani ha descritto il periodo di 90 giorni in cui non è riuscito a comprendere appieno la portata della tragedia e ha manifestato la sua preoccupazione riguardo al futuro. Ha affermato: “Quanto accaduto il 7 ottobre è la vergogna di Hamas, quanto avviene dall’8 ottobre è la vergogna di noi tutti.” Il giornalista ha concluso la sua lettera sottolineando che il massacro a Gaza è reso possibile dalla scorta mediatica, affermando: “Questo massacro ha una scorta mediatica che lo rende possibile. Questa scorta siamo noi. Non avendo alcuna possibilità di cambiare le cose, con colpevole ritardo mi chiamo fuori.

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