La Flop11 della quinta giornata di Serie A. Quanti Big. Male anche Guendouzi e Isaksen

Ecco gli undici giocatori che hanno deluso nella quinta giornata di campionato. Tanti big e nuovi giocatori che hanno disputato i primi minuti da titolare.

PORTIERE: Wojciech Szczesny (Sassuolo-Juventus 4-2). Escludendo il gol di Berardi, le altre tre reti del Sassuolo provengono da un suo errore e non solo (come in occasione del quarto gol). Serata no per il portiere polacco.

DIFENSORE CENTRALE: Aaron Martin (Lecce-Genoa 1-0). Il difensore del Genoa era sembrato in forma nella partita contro il Napoli, ma la doppia ammonizione rimediata in 40′ contro il Lecce costringe i suoi compagni a giocare tutto il secondo tempo in dieci e soprattutto rinunciando ad attaccare per non disunirsi tatticamente.

DIFENSORE CENTRALE: Thomas Kristensen (Udinese-Fiorentina 0-2). L’Udinese cade ancora in campionato. Il difensore danese, alla prima da titolare, è in costante balia dell’attacco della Fiorentina, esordio da dimenticare.

DIFENSORE CENTRALE: Federico Gatti (Sassuolo-Juventus 4-2). Per 90′ non disputa una prova altamente insufficiente, ma l’autogol goffo del 4-2 è un errore troppo sorprendente e raro che non può non essere in questa Flop11.

CENTROCAMPISTA CENTRALE: Manuel Locatelli (Sassuolo-Juventus 4-2). Le ultime prestazioni avevano evidenziato un Locatelli in netta ascesa, ma al Mapei il centrocampista bianconero va costantemente in difficoltà contro Boloca e Matheus Henrique, non riuscendo a farsi valere.

CENTROCAMPISTA CENTRALE: Mattéo Guendouzi (Lazio-Monza 1-1). Dopo il super ingresso nel match contro il Napoli (con un gol annullato per fuorigioco), Sarri si affida a lui dal 1′ contro il Monza. Ma il francese appare spaesato e fatica a inserirsi all’interno del match, venendo sostituito da Vecino nel secondo tempo.

CENTROCAMPISTA CENTRALE: Alessandro Deiola (Atalanta-Cagliari 2-0). Il capitano del Cagliari viene sovrastato dal centrocampo bergamasco e non riesce a contenere le sgroppate di Koopmeiners e compagni.

CENTROCAMPISTA CENTRALE: Youssef Maleh (Empoli-Inter 0-1). Zanetti lo usava come interprete, Andreazzoli lo schiera subito titolare alla prima dal ritorno nella panchina azzurra. Il marocchino viene stretto nella morsa del centrocampo dell’Inter e va costantemente in difficoltà.

ATTACCANTE: Lorenzo Lucca (Udinese-Fiorentina 0-2). Nel complesso la prestazione di Lucca non è proprio insufficiente, il lavoro spalle alla porta è notevole e permette all’Udinese di salire, ma gli errori in fase realizzativa sono tanti e i gol sono ancora zero. L’errore a porta vuota è l’emblema del suo avvio di stagione.

ATTACCANTE: Victor Osimhen (Bologna-Napoli 0-0). Il nigeriano non segna da quattro partite, e già questo fa notizia. Contro il Bologna però oltre all’errore dal dischetto ciò che balza all’occhio è la reazione furibonda al momento della sostituzione, con il tecnico Garcia. Il n.9 campione d’Italia non appare sereno, e le prestazioni in campo confermano momentaneamente questa sensazione.

ATTACCANTE: Gustav Isaksen (Lazio-Monza 1-1). Anche lui, come Guendouzi, non incide. Prestazione sottotono e la sensazione che il danese non si sia inserito negli schemi di Maurizio Sarri, anche per lui esordio da dimenticare.

ALLENATORE: Rudi Garcia (NAPOLI). Il tecnico francese era a conoscenza dell’ardua missione che le era stata affidata, perché proseguire la scia d’entusiasmo trasmessa da Spalletti e dalla vittoria del terzo scudetto. Ma in questo avvio quel Napoli è solo un ricordo. La squadra sembra spaesata, senza idee e la sensazione che lo spogliatoio non condivida appieno alcune scelte dell’allenatore, come testimoniato dagli episodi di Kvaratskhelia a Genova e Osimhen questa giornata. Occorre un cambio marcia.

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