“É stata una grande storia d’amore, perché solo quando sei innamorato fai una pazzia come quella di provare ad adattare Cesare Pavese!”, ha espresso Laura Lucchetti.
Il nuovo prodotto cinematografico tratto dal noto romanzo dello scrittore torinese Cesare Pavese, si attiene alla trama del libro, in cui le vicende proiettate nella Torino agli sgoccioli degli anni ’30, si focalizzano sulla giovane sarta Gina, interpretata da Yile Vianello, che attratta da Amelia, interpretata da Deva Cassel, una modella per pittori, inizia un viaggio introspettivo molto profondo, del proprio corpo e delle stesse contraddizioni dei sentimenti.
Durante un intervista, alla regista è stato chiesto “Non è il romanzo più celebre di Pavese. Cosa ti ha colpito al punto da farne un film?“. “Forse non è il più noto, ma ha una densità di temi “pavesiani” altissima – ha risposto -. La difficoltà è proprio mettere a fuoco quale sia il filo narrativo più forte. Ci sono la sessualità e l’orientamento sessuale, i sentimenti, il mondo maschile e femminile, la natura, la campagna e la città: con questa meravigliosa malinconia dell’autore per cui la campagna e la natura ti salverà, mentre la città ti dannerà. Un po’ come per le due protagoniste: Gina rappresenta chi dalla campagna, cerca fortuna nella città, e nei momenti difficili ricerca l’abbraccio del mondo naturale, a differenza di Amelia rappresentando il risultato di quelli che la città fa“.