Ecco i migliori undici giocatori della settimana giornata di Serie A.
PORTIERE: Wojciech Szczesny (Atalanta-Juventus 0-0). La prestazione horror contro il Sassuolo sembra ormai alle spalle. Il portiere polacco in quel di Bergamo si rivela decisivo ai fini del risultato finale. Un paio di interventi di ordinaria amministrazione, poi il miracolo sulla punizione perfetta di Muriel. Se la Juventus esce dal Gewiss con un punto, il merito è soprattutto suo.
DIFENSORE: Micheal Kayode (Fiorentina-Cagliari 3-0). Dopo l’esordio a sorpresa da titolare alla prima di campionato, il giovane classe 2004 si è ritagliato il suo spazio all’interno delle gerarchie dei viola. L’infortunio di Dodò gli ha spianato la strada, e Kayode sfrutta al meglio l’occasione. Il terzino prima salva un gol sulla linea di porta, poi dieci minuti dopo si spinge fino alla linea di fondo e propizia l’autogol di Dossena. Partita da veterano.
DIFENSORE: Bryan Cristante (Roma-Frosinone 2-0). Il jolly di Mourinho si conferma l’uomo più in forma dei giallorossi. Dopo i 2 gol e 3 assist in 4 partite, a causa dei numerosi infortuni, viene schierato come riferimento centrale in difesa. Roccioso, ruvido nei contrasti, pulito nelle giocate e lucido nelle scelte.
DIFENSORE: Leo Ostigard (Lecce-Napoli 0-4). Il centrale norvegese dopo l’addio di Kim e gli infortuni di Rrahmani e Juan Jesus, è diventato il titolare della squadra campione d’Italia. Contro il Lecce non sbaglia praticamente mai, dimostrando grande affiatamento con il compagno di reparto Natan. Si toglie anche lo sfizio di segnare, realizzando di testa il gol del vantaggio partenopeo.
CENTROCAMPISTA: Yunus Musah (Milan-Lazio 2-0). Il centrocampista americano si ritrova a dover entrare a freddo dopo l’infortunio di Loftus-Cheek. Il suo ingresso permette al Milan di alzare i giri del motore, inoltre garantisce al centrocampo rossonero fisicità e dinamismo.
CENTROCAMPISTA: Stanislav Lobotka (Lecce-Napoli 0-4). In queste prime giornate sembrava un altro giocatore rispetto al metronomo incontenibile dello scorso campionato. La prestazione di Lecce rimembra quegli standard elevatissimi che lo slovacco ha mostrato in questi ultimi due anni. Dominatore assoluto del centrocampo, fulcro della manovra dei partenopei.
CENTROCAMPISTA: Albert Gudmundsson (Udinese-Genoa 2-2). Altra prestazione sontuosa del talento islandese. Contro l’Udinese realizza il gol del vantaggio sfruttando un errore della difesa, il secondo gol viene annullato dal VAR per fuorigioco di Haas. Gudmundsson però è in stato di grazia, e subito dopo sfrutta l’assist di Retegui per battere nuovamente Silvestri. Il Genoa si affida molto a lui e le prestazioni più che sufficienti stanno ripagando la fiducia.
CENTROCAMPISTA: Riccardo Orsolini (Bologna-Empoli 3-0). Il Bologna torna a vincere e soprattutto a segnare. Contro l’Empoli la scena se la prende il n.7 che in 90′ realizza tre gol. Il primo è un capolavoro balistico, con uno stop a seguire di tacco e una conclusione ravvicinata. Il secondo arriva nel secondo tempo, con un piazzato che si insacca alle spalle di Berisha. Il terzo frutto di un inserimento centrale su assist di El Azzouzi.
ATTACCANTE: Lorenzo Colombo (Sassuolo-Monza 0-1). L’attaccante italiano sa segnare solo gol decisivi. Dopo il rigore segnato ai brianzoli l’anno scorso, che decretò la salvezza del Lecce, il suo gol (il primo con la maglia del Monza) regala tre punti preziosi contro il Sassuolo. Il gol arriva da un suo contrasto vinto contro Ruan, e da una sua finta di tiro che spiazza i difensori neroverdi prima e Consigli dopo. Al minuto 85′ realizza la sua doppietta personale, ma il VAR annulla per offside.
ATTACCANTE: Lautaro Martinez (Salernitana-Inter 0-4). TORO INDIAVOLATO. Partita perfetta del n.10 nerazzurro. Entrato al minuto 55′ sul risultato fermo sullo 0-0, decide di vincere la partita da solo, da bomber e trascinatore. In 36′ mette a segno quattro gol: di rapina, su rigore, con un pallonetto e con un inserimento centrale. 9 gol di 7 partite, capocannoniere in solitaria della Serie A, what else?
ATTACCANTE: Nico Gonzalez (Fiorentina-Cagliari 3-0). Il n.10 si conferma il punto di riferimento offensivo per la squadra viola. Quest’anno è partito fortissimo, e il gol contro il Cagliari è l’ennesima prova di forza del giocatore argentino, che continua a segnare e regalare punti ai viola.
ALLENATORE: Vincenzo Italiano (FIORENTINA). La sconfitta in finale di Conference League ha fatto maturare definitivamente l’allenatore italo-tedesco e la sua squadra. La Fiorentina vince e convince contro un Cagliari in palese difficoltà, ma la vittoria è frutto di una grande prestazione dei viola. Dopo sette giornate i punti sono 14, agganciate Napoli e Juventus. La Fiorentina sogna in grande, e con lei il suo allenatore