Alla luce degli “ultimi” scontri fra la Palestina e Israele, moltissime celebrità si sono schierate dalla parte o di Israele o della Palestina. Alcune di queste sono la più piccola delle Kardashian Kylie, le due sorelle Hadid e la modella May Tager.
Kylie Jenner, tramite un post su Instagram, ha espresso la sua solidarietà ad Israele pubblicando la bandiera Israeliana “Ora e sempre, siamo dalla parte del popolo di Israele!“. Dinnanzi a questo post prima pubblicato e quasi immediatamente rimosso, la giovane influencer ha perso un milione di followers su Instagram passando da 400 milioni a 399 milioni.
Per quanto riguarda le due sorelle Hadid, di origine palestinese e di religione musulmana, hanno palesato il loro sostegno alla comunità palestinese, manifestando insieme “alla gente comune” e gridando per la strada lo slogan “free Palestine!“. Le due sorelle sono state attaccate direttamente dal ministro della Sicurezza Nazionale israeliano di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, che ha definito la supermodella palestinese americana Bella Hadid una “odiatrice di Israele.” “Terrorizzare persone innocenti non è in linea con il movimento Free Palestine e non fa bene alla causa. Sento anche la responsabilità nei confronti dei miei amici ebrei di chiarire, come ho già fatto in passato: sebbene io abbia speranze e sogni per i palestinesi, nessuno di questi include fare del male a una persona ebrea”.
A tal proposito, Bella Hadid non ha partecipato alla campagna di Natale di Dior, lasciando spazio a nuovi volti come May Tager. Questa scelta ha generato un dibattito sui social tra filo-palestinesi e filo-israeliani. Secondo alcune fonti, il contratto di Bella Hadid non è stato rinnovato nel marzo 2022, dunque una decisione presa in anticipo e indipendente dagli eventi recenti tra Israele e Hamas. Inoltre, sembra che la modella israeliana abbia già partecipato alla campagna pubblicitaria natalizia del 2022 insieme all’attrice Anya Taylor-Joy. Non sono state fornite ulteriori motivazioni specifiche per l’allontanamento di Hadid, ma si presume sia stata una decisione basata su considerazioni commerciali. Ciò che è emerso, tuttavia, è che la modella di origine palestinese, dopo essersi schierata a favore della Palestina, ha affrontato difficoltà nel campo lavorativo con molti rifiuti e contratti non rinnovati. Ciò nonostante, Hadid non si discosta dalle sue idee e continua a manifestare contro i feroci bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza che hanno provocato finora oltre 10mila vittime, seguiti alla strage compiuta da Hamas lo scorso 7 ottobre.
“Questo è il bombardamento più intenso della storia di Gaza. Il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca degli Stati Uniti dice pericolosamente che Israele ‘non deve alcuna giustificazione’ e che non avrà ‘nessuna linea rossa’. Le vite innocenti dovrebbero sempre essere giustificate in nome dell’umanità”, ha scritto in un post di una settimana fa. E ancora: “Israele ha completamente spento le telecomunicazioni e l’elettricità in tutta Gaza. I civili feriti non possono chiamare le ambulanze. I medici implorano i giornalisti di far sapere dove stanno avvenendo i bombardamenti, ma nemmeno i giornalisti lo sanno a causa dell’interruzione di internet. La gente di Gaza non ha dove andare. I bambini stanno morendo. Per favore”, ha commentato Bella Hadid, chiedendo il cessate il fuoco e condividendo la lettera del gruppo “artists4ceasefire” (artisti per il cessate il fuoco).