L’amore per la natura nei suoi ritmi e l’esercizio zen racchiusi nella preparazione di un piatto: 2 libri ne descrivono l’essenza e i dettagli, raccontando l’antica tradizione della cucina vegetale giapponese, soddisfando entrambi i gusti, sia dolce che salato.
L’essenza della natura viene riprodotta in piatti in armonia con le stagioni, equilibrati, leggeri ed eleganti, perché è nell’essenzialità che risiede la bellezza in Giappone.
Il ricettario vegetariano, di Nancy Singleton Hachisu, composto da 250 ricette suddivise per tecniche e stili di cottura, attraverso un viaggio gastronomico nella tradizione vegetariana del Paese, legata alla stagionalità ma anche ai principi spirituali tramandati dai monaci buddisti nei secoli, una cucina antichissima ma che rispecchia allo stesso tempo il desiderio di uno stile di vita, sano e sostenibile.
Dal dolce al salato l’ispirazione non cambia, anche il libro kyûreki. Douceurs japonaises di Mathilda Motte è un percorso culinario attraverso i diversi cambi stagionali, più correttamente delle 72 kô le micro-stagioni giapponesi all’interno del kyûreki il calendario giapponese tradizionale. Infatti per ogni kô che dura 5 giorni, c’è una ricetta di dolci vegetali, in particolar modo i classici, ispirati alla natura e le feste tipiche.
Piccoli e delicati piatti raccontano nei loro colori, forme e sapori il tempo che muta.