Ecco i migliori undici giocatori, più l’aggiunta di qualche menzione, della tredicesima giornata di Serie A
PORTIERE: Mike Maignan (Milan-Fiorentina 1-0). Nella vittoria sofferta del Milan c’è tanto merito del suo grande portiere. L’estremo difensore si rende protagonista di due interventi decisivi nel secondo tempo: il primo è un’uscita coraggiosa su Beltran, il secondo in pieno recupero evita il clamoroso pareggio dei viola, con il colpo di reni -e di fortuna- sulla conclusione a porta libera di Mandragora.
DIFENSORE: Alberto Dossena (Cagliari-Monza 1-1). Ranieri gli ha affidato le chiavi della difesa già l’anno scorso in B, e il centrale italiano è diventato una colonna importante della retroguardia sarda. Dopo il gol realizzato a Torino contro la Juventus, Dossena segna anche in casa contro il Monza. Una piacevole conferma per la Serie A e l’ennesima scommessa vinta da Claudio Ranieri.
DIFENSORE: Theo Hernandez (Milan-Fiorentina 1-0). Nelle ultime giornate il terzino rossonero è tornato a essere decisivo sia a livello di numeri che di prestazioni. Contro la Fiorentina vista l’assenza di Leao, Pioli schiera nella sua fascia un giocatore più centrale come Pulisic lasciando la fascia libera alle sgroppate del francese. Oltre all’ottima prestazione, per Theo arriva la seconda rete stagionale.
DIFENSORE: Ilario Monterisi (Frosinone-Genoa 2-1). Nella fucina di talento di Frosinone sta cominciando a farsi notare regolarmente il centrale italiano. Contro il Genoa parte inizialmente dalla panchina, ma quando entra in campo i ciociari riescono a rigettarsi all’attacco per il gol della vittoria, che arriva con un inserimento -atipico per un difensore- di Monterisi. Secondo gol in campionato per questo promettente difensore.
CENTROCAMPISTA: Antonio Candreva (Salernitana-Lazio 2-1). La Salernitana si aggrappa alle giocate del fantasista italiano e da ex Candreva vince -praticamente da solo- la partita contro la Lazio. Nel primo tempo i granata producono tanto e giocano bene, ma il vantaggio è della Lazio. Nella ripresa Candreva costringe al miracolo Provedel in occasione del gol di Kastanos e poi realizza uno dei suoi soliti gol con un missile dai trenta metri che beffa Provedel.
CENTROCAMPISTA: Giovanni Fabbian (Bologna-Torino 2-0). Il suo arrivo a Bologna è una richiesta specifica di Thiago Motta e nonostante non giochi stabilmente titolare, quando viene chiamato in causa si rivela sempre decisivo. Contro il Torino viene schierato titolare e un suo inserimento manda in tilt la difesa granata, permettendo al centrocampista di realizzare il suo secondo gol in campionato.
CENTROCAMPISTA: Matheus Henrique (Empoli-Sassuolo 3-4). La sua assenza nelle ultime partite è pesata come un macigno e nonostante il match pirotecnico di Empoli, il suo gol e la sua prestazione in mezzo al campo è sempre decisiva nell’equilibrio dei neroverdi. La sua rete di testa è il giusto premio all’ottimo inserimento sul cross di Toljan.
CENTROCAMPISTA: Stanislav Lobotka (Atalanta-Napoli 1-2). Cambia l’orchestra, ma la musica è sempre la stessa. Passano gli allenatori, cambiano gli stili di gioco, ma il metronomo del Napoli rimane sempre imprescindibile. A Bergamo la sua prestazione è dominante e allo stesso tempo lucida e ordinata.
ATTACCANTE: Milan Djuric (Hellas Verona-Lecce 2-2). Il gigante buono si rivela sempre utile nel gioco del Verona. Contro il Lecce l’attaccante bosniaco, oltre alla solita prestazione di sacrificio, propizia il gol del pareggio di Ngonge rubando palla a Dorgu e realizza il gol del pareggio con la sua solita predominanza nel gioco aereo, con un colpo di testa forte e preciso.
ATTACCANTE: Domenico Berardi (Empoli-Sassuolo 3-4). In un match incredibile, condito da tanti gol e da prime volte, l’uomo decisivo è sempre lui. Leader tecnico di questo Sassuolo che vince una partita pazza. Freddo dal dischetto per riportare avanti i neroverdi a inizio ripresa, micidiale con il destro nel recupero per consegnare la vittoria al Sassuolo. Come al solito è Mimmo-Show!
ATTACCANTE: Paulo Dybala (Roma-Udinese 2-1). Decisivo è dir poco. In questa Roma l’attaccante argentino è il faro, il leader tecnico di una squadra ostica ma poco incline ai lampi di classe. Contro l’Udinese fa salire la squadra nel momento del bisogno, serve a Mancini un cioccolatino su punizione e nel finale scaccia via gli incubi del pareggio con il suo inserimento vincente.
ALLENATORE: Thiago Motta (BOLOGNA). Il Bologna ormai non è più una sorpresa, ma una piacevole scoperta. I felsinei contro il Torino giocano una partita equilibrata e lucida, vincendola con il giusto cinismo e la giusta grinta. Thiago Motta al netto di assenze pesanti, specialmente in difesa, ha saputo rendere il suo Bologna cinico -oltre che bello- e i numeri sono dalla sua parte. Quinto posto al pari della Roma e sogno europeo vivo più che mai.
MENZIONI: Tra le menzioni l’ennesima porta inviolata di Lukasz Skorupski (Bologna-Torino 2-0), la sesta stagionale. In difesa la grande partita di Jeremy Toljan (Empoli-Sassuolo 3-4) con un assist e un rigore procurato per il gol di Berardi; e la costante crescita di Gianluca Mancini (Roma-Udinese 2-1) con un gol decisivo nel sbloccare una partita equilibrata. A centrocampo Remi Oudin (Hellas Verona-Lecce 2-2) e un altro grandissimo gol da fuori area e la prestazione sontuosa, ma purtroppo inutile ai fini del risultato, di Ruslan Malinovskyi (Frosinone-Genoa 2-1) con un eurogol e un incrocio dei pali colpito su punizione. In attacco le due reti create dalle coppie offensive di Inter e Juventus (Chiesa-Vlahovic e Lautaro-Thuram) unici spunti in un derby piuttosto soporifero; e un altro gol di Kvicha Kvaratskhelia (Atalanta-Napoli 1-2) che segna ufficialmente il ritorno a pieno regime del georgiano.
Menzione per il ritorno in panchina di Walter Mazzarri. Il Napoli torna da Bergamo con tre punti di rilievo per la classifica, e con la consapevolezza di aver disputato una grande gara, giocata lucidamente e tatticamente ordinata. Il calendario del Napoli è proibitivo, ma l’arrivo di Mazzarri può essere la scossa decisiva per un Napoli spento e demotivato fino alla scorsa partita.