Ecco la Top11, più l’aggiunta di qualche menzione, dei migliori giocatori della quattordicesima giornata di Serie A.
PORTIERE: Yann Sommer (Napoli-Inter 0-3). Nella grandissima vittoria del Maradona il portiere svizzero viene coinvolto in più occasioni, soprattutto su Elmas e Kvaratskhelia, e risponde con grandi interventi provvidenziali nella conquista dell’ennesima vittoria e dell’ennesimo clean sheet di questo super avvio di stagione per l’ex Bayern Monaco.
DIFENSORE: Rasmus Kristensen (Sassuolo-Roma 1-2). Il protagonista che non ti aspetti. Al Mapei il terzino danese viene inserito a partita in corso per sfruttare il suo dinamismo, invece Kristensen si trasforma in attaccante. Prima conquista il rigore del provvisorio pareggio, siglato da Dybala, poi realizza il gol del definitivo sorpasso con un inserimento da attaccante che pesca la sfortunata deviazione di Ruan.
DIFENSORE: Federico Gatti (Monza-Juventus 1-2). Il difensore bianconero sa segnare soltanto gol decisivi e pesanti. Prima il gol nel derby della Mole, poi il gol decisivo contro il Monza all’ultimo respiro. Nella prima frazione ha l’occasione per raddoppiare su calcio d’angolo, ma tira alto. Dopo il gol di Carboni si getta in avanti e l’inserimento di Rabiot consegna la palla al difensore che in due tempi insacca e consegna i tre punti alla Juve.
DIFENSORE: Theo Hernandez (Milan-Frosinone 3-1). La totale emergenza difensiva spinge Pioli a schierare il terzino francese al centro della difesa insieme a Tomori. Oltre alla solita corsa e il solito dinamismo, Theo spicca per l’attenzione difensiva e la pulizia nelle giocate e negli interventi difensivi. Sempre più centrale e insostituibile nello scacchiere di Stefano Pioli, anche al centro della difesa.
CENTROCAMPISTA: Adrien Rabiot (Monza-Juventus 1-2). In queste prime giornate non era mancata la sua eleganza e la sua corsa, ma le sue reti che l’anno scorso furono decisive in più occasioni. A Monza il centrocampista francese, con la fascia al braccio, prima realizza il gol del vantaggio con un incornata di testa, poi nel finale prende palla sulla fascia, salta Dany Mota e regala a Gatti l’assist per il gol della vittoria.
CENTROCAMPISTA: Nicolò Barella (Napoli-Inter 0-3). Dopo l’appannamento delle prime giornate, Barella torna a sfornare prestazioni di altissimo livello. A Napoli prima serve intelligentemente l’assist a Calhanoglu, poi nella ripresa segna il gol del raddoppio con uno slalom da fantasista. Nel finale contribuisce al terzo gol dei nerazzurri con il lancio millimetrico per Cuadrado.
CENTROCAMPISTA: Giacomo Bonaventura (Fiorentina-Salernitana 3-0). Il centrocampista italiano sta vivendo la miglior stagione della sua carriera. Dopo tre mesi ha già superato il suo record di gol con la Fiorentina, con le 6 reti e i 2 assist nelle prime 14 giornate. Contro la Salernitana ‘Jack’ gioca la sua solita -grande- partita, culminata con la terza rete nel secondo tempo che chiude definitivamente i conti.
CENTROCAMPISTA: Ruslan Malinovskyi (Genoa-Empoli 1-1). La prestazione super di Frosinone non era bastata per la conquista di punti. Il centrocampista ucraino però è in un buon momento di forma e anche contro l’Empoli è decisivo con il suo mancino vellutato. Stop di destro e bolide con il mancino che si insacca dolcemente in porta per il vantaggio provvisorio del grifone. In un momento in cui il Genoa è senza Gudmundsson e con un Retegui a mezzo servizio, la scena finora è tutta di Ruslan Malinovskyi.
ATTACCANTE: Luka Jovic (Milan-Frosinone 3-1). Nei due anni in Italia, l’attaccante serbo ha sempre dato la sensazione di avere buone potenzialità, spesso oscurate da un problema psicologico/morale che ha preso il sopravvento. Nelle prime presenze con i rossoneri Jovic non aveva invertito questo suo trend negativo, ma dopo l’ottimo ingresso contro il Dortmund, Pioli lo conferma al centro dell’attacco -viste le assenze di Giroud e Okafor- e prima realizza un gran gol con il sinistro al volo, poi serve a Tomori la palla del tris.
ATTACCANTE: Duvan Zapata (Torino-Atalanta 3-0). Affronta per la prima volta la squadra che l’ha fatto esplodere definitivamente e l’attaccante colombiano torna al gol e torna a essere determinante per l’attacco di Juric. Nel primo tempo riceve il cross basso di Vlasic e batte Musso con il mancino, nel finale invece è freddo nel divincolarsi dalla marcatura dei suoi ex compagni e battere nuovamente Musso, consegnando una vittoria di pregevole fattura al Torino, che spera di trovare il bulldozer visto per cinque stagioni a Bergamo.
ATTACCANTE: Lorenzo Lucca (Udinese-Hellas Verona 3-3). Nel match scoppiettante del Bluenergy Stadium il centravanti italiano mette in mostra il suo killer instinct e la sua strapotenza fisica. Il primo gol è frutto in un inserimento perfetto, il secondo è uno stacco imperioso che batte Montipò. L’investimento dei friulani è stato significativo e i gol di Lucca sono fondamentali per la salvezza dei bianconeri del Friuli.
ALLENATORE: Simone Inzaghi (INTER). Alla crescita costante in questi mesi dell’Inter, coincide la grande crescita del tecnico piacentino. L’Inter è una macchina che funziona a meraviglia. Le giocate quasi meccanizzate, la fase difensiva in costante crescita, e risultati di un certo calibro (come i cinque gol nel derby o questo tris al Maradona) proiettano i nerazzurri in vetta alla classifica, con ampio merito e la sensazione di costanti margini di miglioramento.
MENZIONI: Tra le menzioni l’assist incredibile di Mike Maignan (Milan-Frosinone 3-1) con un lancio millimetrico per il raddoppio di Pulisic. In difesa la punizione meravigliosa di Charalampos Lykogiannis (Lecce-Bologna 1-1) che stava per consegnare l’ennesima vittoria al Bologna. Un’altra grandissima prestazione di Francesco Acerbi (Napoli-Inter 0-3) in marcatura su Osimhen, contenuto con la solita classe e leadership silenziosa. A centrocampo l’assist di Hans Nicolussi Caviglia (Monza-Juventus 1-2) e il suo corner a effetto che pesca la testa di Rabiot, oltre a una grande partita ordinata e attenta. Il doppio assist di Nikola Vlasic (Torino-Atalanta 3-0) decisivi, insieme ai gol di Zapata, nel regalare una grandissima vittoria ai granata. In attacco Paulo Dybala (Sassuolo-Roma 1-2) decisivo ancora una volta sia dal dischetto che in mezzo al campo, e la super prestazione di Cyril Ngonge (Udinese-Hellas Verona 3-3) con un rigore procurato, una rovesciata meravigliosa e l’assist per il pareggio in extremis di Henry.