Ecco la Top11, più l’aggiunta di qualche menzione, della diciassettesima giornata di Serie A.
PORTIERE: Ivan Provedel (Empoli-Lazio 0-2). Gli infortuni di Casale e Romagnoli sono stati lapidari per la ben rodata difesa biancoceleste, che ha aumentato vertiginosamente il numero di gol subiti. Nonostante questo, l’estremo difensore rimane sempre un punto fermo della difesa di Sarri e contro l’Empoli è decisivo. Incredibile il suo riflesso sulla conclusione a botta sicura di Cambiaghi, poi la Lazio raddoppia e la partita si addormenta.
DIFENSORE: Yann Bisseck (Inter-Lecce 2-0). L’emergenza difensiva dei nerazzurri ha spinto Inzaghi a puntare costantemente sul giovane centrale tedesco. Dopo l’ottima prestazione all’Olimpico contro la Lazio, in casa contro il Lecce sfiora l’eurogol con una girata sul cross di Calhanoglu, per poi realizzare il gol del vantaggio con un colpo di testa in avvitamento. Il tedesco ha ormai conquistato la fiducia del tecnico, e la ripaga abbondantemente.
DIFENSORE: Federico Fazio (Salernitana-Milan 2-2). Esperienza e ‘garra’ al servizio dei campani. Contro i rossoneri Fazio nella prima frazione è protagonista prima di una carambola che a momenti causa un rigore, poi sul finire del primo tempo svetta in mezzo alle maglie dei difensori del Milan e batte Maignan. Nel secondo tempo governa la difesa e ad un passo dall’impresa non può nulla sul pareggio di Jovic
DIFENSORE: Joao Ferreira (Torino-Udinese 1-1). Dall’arrivo in panchina di Cioffi, il portoghese sembra un altro giocatore. Impiegato prevalentemente come braccetto di destra in una difesa a tre, garantisce copertura e spinta offensiva. Contro il Torino gioca una partita prettamente difensiva, poi si spinge in attacco e regala a Zarraga il pallone per il gol del vantaggio bianconero.
CENTROCAMPISTA: Lewis Ferguson (Bologna-Atalanta 1-0). Sempre più leader della trequarti felsinea. Il centrocampista scozzese è l’emblema del gioco spumeggiante e dinamico di Thiago Motta, sempre ben posizionato e pronto a dialogare con i compagni. Oltre all’importanza tattica è decisivo anche ‘sotto rete’ e il suo colpo di testa regala tre punti al Bologna. Un gol per sognare davvero l’Europa.
CENTROCAMPISTA: Matteo Guendouzi (Empoli-Lazio 0-2). Il centrocampista francese ormai è diventato un punto fermo del centrocampo di Sarri. Veloce, intelligente, dinamico, box to box. L’Empoli si difende bene e la Lazio appare piuttosto in difficoltà, e allora Guendouzi con il mancino batte Caprile e scaccia i fantasmi.
CENTROCAMPISTA: Antonio Candreva (Salernitana-Milan 2-2). Tutta Salerno pende dalle giocate del centrocampista italiano, e contro il Milan prima disegna l’arcobaleno per il vantaggio di Fazio, poi prende palla a centrocampo e corre verso la porta rossonera, sganciando un missile che vale il momentaneo vantaggio.
CENTROCAMPISTA: Albert Gudmundsson (Sassuolo-Genoa 1-2). Totemico. Il riferimento offensivo del grifone, cercato costantemente dai compagni, capace di creare sempre qualcosa di pericoloso per le difese avversarie. Il Sassuolo sembra aver preso le misure sull’islandese, ma poi comincia ad arretrare la sua posizione e lì inizia un’altra partita. Prima conclude addosso a Consigli da buona posizione, poi lo spiazza dagli undici metri. Nel finale delizia gli spettatori del Mapei con il tacco mancino che spiana la strada al gol vittoria di Ekuban.
ATTACCANTE: Luka Jovic (Salernitana-Milan 2-2). L’esordio del giovanissimo Camarda contro la Fiorentina, hanno oscurato ancor di più le prestazioni del serbo. Jovic però nelle ultime partite sembra aver ritrovato feeling con il gol. A Salerno viene inserito a partita in corso, per recuperare un parziale mortifero, riceve la sponda aerea di Giroud e trafigge Costil realizzando il suo terzo gol in campionato.
ATTACCANTE: Cyril Ngonge (Hellas Verona-Cagliari 2-0). Nel delicatissimo scontro salvezza, c’è bisogno di una sua giocata per sbloccare la partita. Subito dopo l’espulsione di Makoumbou riceve la palla, si accentra e con il suo mancino realizza il gol del vantaggio, il quinto stagionale. Sempre più determinante in un Verona che lotta per la salvezza.
ATTACCANTE: Kenan Yildiz (Frosinone-Juventus 1-2). ‘L’allegrata’ di giornata gli consegna dal 1′ una maglia al fianco di Milik. Il talento turco ci mette meno di dieci minuti, riceve palla da Kostic, si libera di tre avversari e calcia sul palo del portiere. La prima perla di un gioiellino in rampa di lancio nel roster juventino.
ALLENATORE: Massimiliano Allegri (JUVENTUS). Il pareggio di Genova sembrava aver riesumato tutti i fantasmi e le critiche della stampa e dei tifosi. Allegri però dal canto suo, ha sempre mantenuto un alone di tranquillità nel gruppo Juve e contro il Frosinone ci mette ampiamente del suo. Decide di schierare Yildiz dal primo minuto, facendo riposare inizialmente Vlahovic per preservarlo mentalmente e sfruttarlo nel secondo tempo. La scelta ripaga con lode, poiché i due gol portano la firma prima di Yildiz e poi di Vlahovic, per continuare la lotta scudetto contro l’Inter.
MENZIONI: Tra le menzioni l’ennesimo clean sheet di Lukasz Skorupski (Bologna-Atalanta 1-0) decisivo con un grande intervento in uscita su Ederson. In difesa l’assist e un’altra grande prestazione di Ilario Monterisi (Frosinone-Juventus 1-2), e Evan Ndicka (Roma-Napoli 2-0) solido e roccioso in difesa e autore dell’assist del raddoppio di Lukaku. A centrocampo Ivan Ilic (Torino-Udinese 1-1) sempre più decisivo e insostituibile nel centrocampo di Juric; e il ritorno al gol del capitano Lorenzo Pellegrini (Roma-Napoli 2-0) con una girata in controbalzo. In attacco Dusan Vlahovic (Frosinone-Juventus 1-2) ammazza agonisticamente la partita con lo stacco imperioso sul cross di Mckennie, realizza anche il terzo gol ma viene annullato per offside; e il gol di Caleb Ekuban (Sassuolo-Genoa 1-2) decisivo nel regalare tre punti pesantissimi a Gilardino. Dopo l’assist per Gudmundsson contro la Juve, il gol da tre punti con il mancino in diagonale.